Gli occhi e la penna sul baratro di Gaza | Huffington Post 08.10.25
"Hanno ucciso habibi" di Shrouq Aila costringe a guardarci dentro e a chiedere perdono per il poco che abbiamo fatto, per il molto che non abbiamo fatto, per il troppo che non ci è stato possibile fare.

di Gianni Montieri

Questo libro si legge in un’ora e si è destinati a ricordarlo per sempre. Le parole ci entrano dentro una dopo l’altra come infilate in una collana, come infiltrate nella ferita che tutti abbiamo, l’istante prima che il sangue si fermi, che si cicatrizzi. Così restano sotto la nostra pelle, nostro malgrado, a farci da memoria e da monito, a commuoverci per sempre