Il miele di barena e i microcosmi lagunari nell’era della crisi climatica | La rivista della natura 01.10.22
“L’arcipelago delle api” racconta la passione e le difficoltà che devono affrontare ogni giorno gli apicoltori lagunari

di Alfonso Lucifredi

Può sembrare controintuitivo, ma la città di Venezia e i territori circostanti possono vantare una lunga tradizione nel campo dell’apicoltura. Il miele che viene prodotto da questa attività è legato all’ambiente costiero e salmastro su cui si affaccia la Serenissima, e i risvolti legati ai cambiamenti climatici e al consumo di suolo sono particolarmente complessi da affrontare.

In quest’ottica, la giornalista ambientale e antropologa Chiara Spadaro ha voluto raccontare questo piccolo mondo e tutte le riflessioni che possono scaturire da una filiera produttiva così fragile e strettamente legata al territorio. È nato così L’arcipelago delle api, pubblicato a settembre 2022 da Wetland books, in cui l’autrice racconta la passione e le difficoltà che devono affrontare ogni giorno gli apicoltori lagunari.

Il miele che nasce da questa produzione viene spesso definito “di barena”, con riferimento alle barene, una delle formazioni morfologiche caratteristiche della Laguna veneta. Si tratta di isole basse la cui superficie si trova tra i 20 e i 50 centimetri sul livello medio del mare e la cui esistenza dipende strettamente dai moti di marea, ma anche dalle attività umane e dall’erosione costiera. Su questi ecosistemi fragili cresce Limonium narbonense, una specie di lavanda marina dai colori violacei che dona al miele locale un sapore inconfondibile.

La descrizione dell’attività degli apicoltori non si limita però soltanto a un racconto di folclore, ma si intreccia con problemi ben più grandi, come i cambiamenti climatici che stanno portando a una progressiva scomparsa dell’ambiente delle barene, e alle difficoltà che gli insetti impollinatori devono affrontare ogni giorno.

Un taglio giornalistico, con tante interviste ad apicoltori, esperti del settore o semplici appassionati rende la lettura di questo breve saggio molto immersiva e piacevole. Sembra di trovarsi lì, nel cuore della laguna, con le industriose operaie che portano i loro raccolti nelle arnie mentre l’habitat intorno a loro è in costante cambiamento. Una lettura adatta per chi ama l’apicoltura ma anche per chi è appassionato di storia e dei complessi rapporti che l’uomo ha da sempre intrecciato con il mondo naturale. Una ricca bibliografia permette anche ai più curiosi di approfondire la conoscenza di questa antica tradizione.