di Cristina Valentini
Come ogni cosa, all’inizio la casa editrice non aveva nemmeno un nome: era solo un’idea, nata, elaborata e sostenuta con “ragionato entusiasmo” da un gruppo di veneziani d’origine e d’adozione. Il nome è arrivato poi, in modo del tutto inaspettato.
Ricordo una cena a San Lorenzo, presso la Fondazione Ocean Space – racconta Luca Cosentino – ero seduto vicino a Frank Westerman, che era venuto in residenza da noi, e ricordo il mio imbarazzo perché all’epoca non avevamo ancora nemmeno deciso come chiamare la casa editrice. Ma Frank, uno scrittore tradotto in 17 lingue e pubblicato in settanta paesi, non si scompose più di tanto e anzi contribuì alla scelta del nome di “wetlands”. Il fatto che un autore come lui accettasse di collaborare con una neonata casa editrice, cogliendone le potenzialità, fu per noi un’iniezione di fiducia.
Per wetlands Westerman ha poi composto Dittico Idraulico, tradotto in tempi record da Claudia Cozzi e inserito nella Collana Mude, dedicata a libri prevalentemente di autori stranieri, che mettono in relazione Venezia con realtà del mondo. Si tratta di un reportage letterario con cui l’autore – ingegnere di formazione convertitosi successivamente al giornalismo – torna alle origini, parlando di grandi opere idrauliche. La diga del Vajont e il MOSE vengono affiancate alle storie di due dighe francesi della Normandia, il cui abbattimento consentirà ai salmoni di tornare a risalire il fiume Sélune. Attraverso l’ingegneria sono dunque toccati i temi dell’assoggettamento umano delle risorse naturali, della giustizia ambientale, delle scelte sull’adattamento al cambiamento climatico.
L’ingegneria per Westerman – aggiunge Arianna Silvestrini – è lo strumento di indagine sui grandi progetti e sulle prosopopee dell’uomo, sulle rigidità e sul fluire senza zavorre; l’ingegneria è il suo speciale punto di partenza per una battaglia civile e questo libro è una narrazione intorno alla vita e ai tentativi dell’uomo di padroneggiarne i flussi, in cui l’acqua è metafora della parola.
Westerman scrive: “Con la mia laurea volevo far fiorire i deserti, costruire impianti d’irrigazione nelle zone aride del pianeta e contribuire così a debellare le carestie”.
Sempre nella stessa collana, wetlands propone il pamphlet polemico Contro Venezia di Régis Debray, uscito per la prima volta nel 1995, qui in una nuova traduzione e con una prefazione scritta per l’occasione dallo stesso Debray. Il libro è inoltre arricchito da un testo di Gianni Montieri, poeta napoletano che vive a Venezia. Il testo contrappone simbolicamente Venezia e Napoli: da un lato la città lagunare, che secoli di decadenza hanno trasfigurato da luogo vivente a luogo comune, dall’altro il capoluogo partenopeo, associato immancabilmente a vitalità e dinamicità. Ma, nell’affiancare le due narrazioni che si sono cristallizzate nell’immaginario comune, il libro spinge a un ripensamento di tali giudizi, che non colgono veramente l’essenza né dell’una né dell’altra città.
Sono descrizioni in cui non mi ritrovo -ha affermato Montieri durante la presentazione del libro. Venezia è una città vivace e, come Napoli, sempre in movimento. In questo libro ho aggiunto una mia lettura di questa città a partire da Brodskij e da Del Giudice. Venezia è una città unica, sembra impossibile che non nascano idee anche solo camminando, o guardandosi intorno. Venezia è la città ideale in cui vivere ed è pronta per essere la vera città del futuro, basta volerlo.
Il terzo libro presentato è infine Il giocattolo del mondo, la ricerca storica di Robert C. Davis, iniziata oltre vent’anni fa insieme all’antropologo Garry R. Marvin, tradotta per la prima volta in italiano proprio dalla redazione di wetlands, in un’edizione anch’essa riveduta e aggiornata. Si tratta del primo volume della Collana Fondamenta, che comprende libri che parlano della città di Venezia, della sua storia e del suo ambiente, da prospettive sempre originali. Venezia è la città più turistica del mondo: ma come lo è diventata nel corso dei secoli? E quali sono le implicazioni per chi ci viveva e ci vive tuttora? Da qui muove questo illuminante ritratto delle trasformazioni vissute dalla città negli ultimi decenni, restituendone luci ed ombre.
Attraverso lo sguardo incrociato di uno storico e di un antropologo – spiega Clara Zanardi – il volume racconta la storia dello sviluppo turistico di Venezia nel corso della sua plurisecolare storia, facendoci scoprire come questa forma di commercio si è gradualmente innestata nell’economia locale, ampliandosi fino ad assumere l’aspetto della monocultura contemporanea. Davis non si sofferma solo sul passato, ma esplora anche gli anni più recenti, raccontando le trasformazioni della società veneziana nelle sue pieghe più profonde, con una ricerca dal rigore scientifico cui non manca però il dono dell’ironia e la capacità di incuriosire e divertire il lettore.
Si può considerare wetlands books un “effetto collaterale” – di quelli assolutamente desiderabili e positivi – della pandemia da Covid-19: da incontri periodici svoltisi nel corso di quei mesi, si è costituita dapprima l’impresa sociale ReActiVe, con sede nel Sestiere di Dorsoduro, e poi questo progetto editoriale, dedicato alla sostenibilità sociale e ambientale. A partire da Venezia, wetlands books si propone di rispondere alle sfide dell’Antropocene, espandendosi verso orizzonti più ampi e creando intrecci con luoghi vicini e lontani che ne condividono fragilità e possibili soluzioni. Lo fa però non solo attraverso le parole, ma anche rendendo la sostenibilità sociale e ambientale – concetti oggigiorno purtroppo troppo spesso abusati per rendere finanziabili o maggiormente appetibili i progetti – una vera e propria filosofia d’impresa.
di redazione è composto da Luca Cosentino, Arianna Silvestrini, Enrico Bettinello, Giacomo Maria Salerno, Clara Zanardi e Lucio De Capitani, oltre a Edoardo Ferrari per la parte grafica ed Elena Scarpa per la comunicazione e i social media. Il Comitato editoriale è composto da Arianna Silvestrini, Clara Zanardi, Enrico Bettinello, Giacomo Maria Salerno, Luca Cosentino e Shaul Bassi.
I prossimi libri in uscita sono previsti per settembre: L’Arcipelago delle Api, della giornalista ambientale e antropologa Chiara Spadaro – primo libro della collana Barene dedicata alle Environmental Humanities e realizzata in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari di Venezia – e La rivolta delle palle di neve, della storica francese Claire Judde de Lariviére, che si inserisce nella collana Fondamenta.